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Il Progetto ‘Abitare Collaborativo’ raddoppia

Ott 7, 2022 | Uncategorized

Alloggi gratuiti per studenti in cambio di attività sociali in due comunità

Sei uno studentessa/studente universitaria/o in Scienze della Formazione, Psicologia, Servizio Sociale?

Stai cercando un alloggio a Milano dove vivere un’esperienza di abitare collaborativo e formativo?

Hai un’età compresa tra i 19 e i 26 anni?

Il Melograno – CBM ti offre la possibilità di vivere un’esperienza formativa in un contesto comunitario.

La comunità il Mandorlo (maschile 13-18 anni) e la comunità Il Pesco (mamma-bambino) mettono a disposizione una stanza singola con bagno (condiviso con l’equipe educativa), a titolo gratuito, a partire da ottobre 2022. Potrai usufruire dei seguenti servizi: collegamento internet Wi-Fi, soggiorno, sala pranzo, sala comune con TV, cucina in comune, disponibilità di parcheggio interno gratuito per moto e biciclette.

In cambio, ti chiediamo di dedicare un po’ del tuo tempo in attività che valorizzano le tue competenze ed i tuoi interessi e che siano utili alla vita degli ospiti del progetto (pranzi sociali, corsi, assistenza compiti per ragazzi, ecc.) per dare vita a momenti di scambio e condivisione tra gli ospiti della comunità in un clima di condivisione e di abitare collaborativo.

Sarà per te un’esperienza formativa, in forma di tirocinio universitario, che ti consentirà di partecipare all’equipe educativa, ai colloqui con gli ospiti e gli operatori, alle reti dei servizi, acquisendo competenze nuove.

Il progetto propone un’opportunità residenziale rivolta a studenti universitari in cerca di un luogo di residenza a medio-lungo termine (6 mesi con possibilità di rinnovo). La sua dimensione transitoria, dove ogni ospite fruisce sia di spazi comuni che privati, rappresenta una possibilità per sperimentare la vita autonoma all’interno di un contesto tutelato grazie alla presenza dell’equipe multidisciplinare.

Vuoi saperne di più? Invia la tua candidatura a ida.santoro@ilmelogranonet.it con il tuo curriculum e una lettera di presentazione che ci racconti chi sei e perché sei interessato:

  • Perché ti piacerebbe fare questa esperienza
  • Hai mai dedicato del tempo in attività sociali? Se si, quali?
  • Quale tra le attività svolte ti piacerebbe realizzare come ospite all’interno della comunità minori 13-18 anni?
  • Quali competenze pensi di avere e poter mettere in campo per realizzare le attività descritte?

Il Mandorlo

DOVE

La comunità educativa minori Il Mandorlo, gestita da Il Melograno – CBM si trova a Milano, in via Mahatma Gandhi, 11 (zona Milano Certosa).

MEZZI DI TRASPORTO

La comunità si trova a:

  • 10 minuti a piedi dalla fermata Milano Certosa (R38, S5, S6, S11)
  • Circa 20 minuti a piedi dalla fermata Bonola o Uruguay della linea metropolitana M1 (linea rossa)
  • Circa 10 minuti a piedi dalla fermata del Bus 40 (Bonola M1-Niguarda) e dal Tram 14 (Cimitero Maggiore-Lorenteggio)

In circa 30/40 minuti puoi facilmente raggiungere il centro di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università degli studi di Milano Bicocca.

Il Pesco

DOVE

La comunità mamma-bambino Il Pesco, gestita da Il Melograno-CBM si trova a Milano Figino.

MEZZI DI TRASPORTO

Linee con fermata in corrispondenza di via Rasario 28/a – Bus 80

MM1 Molino Dorino Linea Rossa

In circa 30/40 minuti puoi facilmente raggiungere il centro di Milano.

Cosa sono la comunità educativa Il Mandorlo (minori maschile, 13 – 18 anni) e la comunità educativa Il Pesco (mamma-bambino), gestite da Il Melograno – CBM

Le comunità educative, gestite da Il Melograno-CBM, offrono un servizio educativo a minori maschi di età compresa tra i 13 e i 18 anni e mamme con bambini, provenienti da situazioni di allontanamento familiare a seguito di provvedimento dell’autorità giudiziaria. Si lavora, in sinergia con la rete dei Servizi, alla costruzione di un progetto di vita ritenuto idoneo, operando sia per un rientro presso il nucleo di origine, laddove possibile, o accompagnando ad un percorso di vita autonoma.

La permanenza in comunità è compresa, di norma, tra i dodici e i ventiquattro mesi; le comunità accolgono fino a 10 ospiti. Il servizio, aperto 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, può essere attivato in presenza di un provvedimento della competente Autorità Giudiziaria, escludendo le situazioni con dipendenza da sostanze stupefacenti conclamata, con diagnosi di grave patologia psichiatrica e con provvedimento penale.

Nelle comunità gli ospiti trovano un contesto di vita accogliente, sperimentando modelli di apprendimento che potranno essere poi trasferiti nei luoghi in cui poter costruire il loro successivo progetto di vita.

Le comunità propongono di essere luoghi di accoglienza anche in situazioni di emergenza. È un servizio educativo residenziale temporaneo che offre ascolto e accompagnamento, per il tempo necessario a definire un progetto di vita stabile. Durante questo tempo, l’esperienza di comunità si propone di offrire una risposta il più possibile efficace e qualitativamente adeguata ai bisogni di crescita individuale e relazionale, bisogni di espressione, autonomia, identificazione e riconoscimento. A queste finalità generali, si aggiungono gli obiettivi correlati al progetto educativo individuale:

  • aiutare gli ospiti in difficoltà a compiere il percorso di apprendimento formale (scolastico, formativo).
  • aiutare gli ospiti nella definizione della propria identità personale, stimolandone la dimensione affettiva, sociale, culturale e ricreativa;
  • rispondere alle esigenze di svago, apprendimento, socializzazione e protagonismo;
  • facilitare la scoperta di attività e modalità di espressione del sé, spesso non praticate o inibite dal contesto sociale di provenienza;
  • facilitare il contatto degli ospiti con le esperienze formative ed aggregative di vario genere sul territorio.

Attraverso una relazione educativa competente ed empatica, le comunità propongono di essere luogo di un’esperienza riparativa e di crescita. Offrono un luogo e un tempo in cui si possa sperimentare sicurezza e protezione, ascolto e contenimento emotivo, sostegno e cura che accompagnano il processo di stabilizzazione e di elaborazione del vissuto traumatico, valorizzando il percorso che muove dall’esperienza dell’allontanamento e conduce allo sviluppo e al potenziamento delle risorse di ciascun ospite. È previsto, durante il periodo di collocamento, l’accompagnamento degli ospiti in fasi particolari (audizioni legali, accertamenti medici). Prerogativa specifica delle comunità, inoltre, è il lavoro di co-progettazione degli interventi di cura con i servizi territoriali competenti, al fine di individuare i percorsi di crescita più idonei per gli ospiti, e di orientare gli interventi alla costruzione di un progetto di vita stabile, il più possibile adeguato ai suoi bisogni e rispettoso dei suoi tempi. Nella fase di dimissione, le comunità accompagnano gli ospiti al collocamento ritenuto più idoneo, secondo il progetto formulato dalla rete dei servizi, attraverso momenti strutturati e dedicati a favorire e sostenere il passaggio alla nuova realtà.

I servizi offerti

Le Comunità operano nel rispetto di quanto stabilito dalla normativa vigente e secondo gli standard regionali previsti. Per ciascun ospite, si garantisce la redazione e l’attuazione di un Progetto Educativo Individualizzato, elaborato e sviluppato dall’équipe multidisciplinare composta dal coordinatore pedagogico, dagli educatori, dall’assistente sociale delle comunità, dallo psicoterapeuta con compiti di supervisione clinica. Gli interventi educativi tendono al riconoscimento e alla valorizzazione delle risorse individuali degli ospiti e, mettendo in campo gli adeguati strumenti di intervento, favorendo un’armonica maturazione psico-sociale. e Il progetto si articola sulle tre dimensioni dell’osservazione, della protezione e della cura e si declina in interventi specifici che hanno una doppia valenza: riparativa, cioè orientata alla riparazione del danno e degli aspetti post traumatici; educativa, orientata all’apprendimento di nuovi significati attraverso l’esperienza comunitaria, e dunque al potenziamento delle risorse di resilienza.

Durante la permanenza degli ospiti si garantiscono servizi di:

  • Elaborazione, cura e sviluppo del Progetto Educativo Individualizzato (PEI):
  • Mantenimento sostegno e cura dei rapporti con la famiglia di origine;

Il nostro modello di intervento prevede i seguenti elementi migliorativi rispetto a quanto stabilito dalla normativa vigente:

  • Coordinamento pedagogico con figura professionale assunta a tempo pieno con funzioni educative assegnate a questa figura;
  • Funzione di assistenza sociale, con assistente sociale assunto a tempo pieno, garante della tenuta sociale e della coerenza dei progetti;
  • Funzione di assistenza psicologica, con psicoterapeuta, garante della tenuta clinica degli interventi. La figura lavora in stretto rapporto con il coordinamento e con il gruppo degli operatori;
  • Funzione di assistenza educativa, garantita dal personale educativo in forza alla Comunità (attualmente sette figure educative).

CHI SIAMO

Il Melograno-CbM è una Cooperativa sociale nata dalla fusione, nel 2016, tra Il Melograno e CbM (Centro per il bambino maltrattato e la cura della crisi familiare), riconosciuto come centro di eccellenza europeo per la cura sia di minori traumatizzati sia delle loro famiglie.

I servizi residenziali rivolti ai minori rappresentano per la cooperativa un importante settore, il cuore di un modello di intervento, sperimentato da CbM sin dal 1984, che punta a ridare serenità a minori vittime di abusi e maltrattamenti o, peggio, testimoni angosciati di violenze tra i genitori o nell’ambiente educativo. Siamo profondamente convinti che non basti separare il bambino da chi lo ferisce ma che sia necessaria la cura dell’adulto e del contesto violento. Partendo da questi presupposti, il CbM ha consolidato un modello di intervento riconosciuto e diffuso in tutto il territorio nazionale. Formiamo, da oltre trent’anni, operatori specializzati, diffondendo una cultura dell’infanzia e la necessità di interventi preventivi e riparativi che accompagnino i bambini e famiglie a superare eventi e situazioni ad alto tasso di criticità. La scommessa metodologica è quella di coniugare la protezione e la cura dei minori con l’aiuto alla famiglia, tenendo al centro il rispetto della persona e il riconoscimento della dignità di bambini e adulti.

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