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A Cernusco sul Naviglio il cinema come antidoto alla ludopatia

Giu 6, 2025 | Progetti

Sullo Speciale Tg1 della RAI un servizio sulle attività di sensibilizzazione del CAG Labirinto, dove è nata l’idea del cortometraggio “La fine dei giochi”

Un vortice di illusioni che l’anno scorso, in tutta la Lombardia, ha inghiottito quasi 4 miliardi di euro di perdite, oltre 600 milioni a Milano, 356 milioni a Rho, 312 a Monza e poco meno di 222 a Sesto San Giovanni. Sono queste le cifre del gioco d’azzardo ambrosiano.

A prendersi la briga di ricostruire i “numeri inquietanti”»” del gioco nel territorio diocesano e regionale (che non coincidono) è stata la Caritas — da tempo impegnata anche su questo fronte di emergenza sociale — che ha elaborato uno studio pubblicato sulla rivista di strada Scarp de’ Tenis.

Il dato che definisce la portata dell’enorme buco nero nel quale scompaiono i soldi e i sogni di tanti lombardi è il volume di gioco: 24 miliardi e 841 milioni in tutta la regione nel 2024, sommando le giocate fisiche e telematiche (il dato diocesano è 14 miliardi e 262 milioni), che su scala milanese arrivano a 3 miliardi e 946 milioni di euro giocati.

Gli autori del cortometraggio “Fine dei giochi”, nato all’interno del CAG Labirinto di Cernusco sul Naviglio: da sinistra Davide Balluchi, Riccardo Soldà e Donovan Pontoriero

Tantissimi anche i minorenni che finiscono nel tunnel della ludopatia.

La RAI lo scorso 25 maggio ha dedicato un lungo servizio al fenomeno (nazionale) all’interno dello Speciale TG1 del mattino. Tra le storie raccontate nell’inchiesta di Patrizia Angelini, anche quella di chi la ludopatia l’ha raccontata con un film. Sono tre ragazzi che frequentano il CAG Labirinto di Cernusco sul Naviglio, gestito dalla Cooperativa sociale Il Melograno: Davide Balluchi, Riccardo Soldà e Donovan Pontoriero.

Una scena del cortometraggio “La fine dei giochi”, del 2023

«Nei nostri servizi di educativa di strada sul territorio ci è capitato di andare nei pressi delle sale slot dove abbiamo trovato anche minorenni frequentarle – ha spiegato Matteo Sorice, coordinatore del CAG Labirinto – il nostro ruolo è anche quello di sensibilizzare i gestori per aver maggiore controllo agli accessi nelle sale fisiche. Essere lì ci fa capire in che modo giocano i giovani e giovanissimi, come spendono i soldi, parlare con loro. L’arte, in questo caso il cinema, è uno degli strumenti con cui abbiamo provato a sensibilizzare sulla ludopatia».

Proprio a questa dipendenza è stato dedicato “La fine dei giochi” cortometraggio firmato a fine 2023 dai tre creativi. Alla base, la storia di una donna che si è indebitata per il gioco. «Da una singola dipendenza ne scaturiscono altre, la famiglia di Serena, la protagonista, sembra perfetta e non si vede mai il momento del gioco. Abbiamo scelto di trattare un tema di cui secondi noi non si parla abbastanza e di accettare una sfida anche dal punto di vista della produzione, di livello professionale».

Qui il trailer e le informazioni sul corto, premiato in diversi concorsi.



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