Fermare il genocidio, rompere l’assedio. Global Sumud Flottilla fa rotta su Gaza

Ago 22, 2025 | Attualità


Il 31 agosto decine e decine di volontari prenderanno il mare in direzione Gaza. Una rete di missione umanitaria che coinvolge attivisti di 44 paesi, anche dall’Italia

Almeno 60mila civili uccisi dopo il 7 ottobre 2023, tra cui 17mila bambini. 33mila feriti, una media di almeno 28 bambini colpiti da bombe e proiettili ogni giorno. Secondo l’ONU, l’operazione di guerra che doveva distruggere Hamas ha in realtà sterminato per l’89% dei casi dei civili. Ecco perché si può parlare di genocidio.

Perché da maggio a oggi quasi 1.500 persone sono morte di fame a Gaza, perché Israele ferma anche gli aiuti umanitari. E quando li distribuisce, spara sulla folla. Quasi due milioni le persone sfollate. Ora l’invasione di terra che porterà ancora più morti tra i civili, ancora più distruzione, con l’obiettivo finale dichiarato di spazzare via da quella striscia di terra tutti i palestinesi.

La mobilitazione

Davanti a tale livello di violenza criminale si mobilitano le persone. Il 31 agosto prenderà il largo “la più grande missione marittima civile mai tentata verso Gaza”. La Global Sumud Flotilla partirà da Barcellona e da due porti italiani: decine di imbarcazioni, una rete che coinvolge attivisti in 44 paesi, una campagna coordinata a terra e l’obiettivo dichiarato di forzare l’attenzione internazionale sul blocco e sull’accesso umanitario.

Il lancio principale avverrà dalla Spagna il 31 agosto, seguito da ulteriori partenze dalla Tunisia e da altri Paesi il 4 settembre. Parteciperanno delegazioni da oltre 44 Paesi, tra cui Malesia, Stati Uniti, Brasile, Italia, Marocco, Sri Lanka, Tunisia, Paesi Bassi e Colombia. «Il popolo palestinese non ha bisogno di essere salvato. Sa salvarsi da sé. Noi ascoltiamo ciò che chiede, e chiede che siano rispettati i suoi diritti: il diritto a vivere, a nutrirsi, a muoversi, a essere libero, a essere libero con dignità», ha dichiarato Maria Elena Delia, portavoce per l’Italia del Global Movement to Gaza. A bordo della flottiglia non ci saranno solo aiuti, ma anche medici, avvocati, giornalisti, attivisti e artisti, tutti in viaggio per affermare la solidarietà con Gaza e dichiarare: “Non siete soli.”

Si parte anche dall’Italia

L’elemento di novità è la partenza dall’Italia della Global Sumud Flotilla: «Il 31 agosto salperanno barche da Barcellona e da un porto italiano del nord. Il 4 settembre partiranno altre imbarcazioni dalla Tunisia e da porti italiani del Sud», dice. È un’informazione che si affianca ai due corridoi principali già resi noti e che definisce il profilo logistico dell’operazione nel Mediterraneo centrale.

Delia descrive una navigazione «in convoglio, sulla rotta standard», con carichi «di diverse tonnellate di aiuti alimentari e farmacologici». L’impostazione è a più livelli: il primo è umanitario («nessuno pensa che i nostri carichi risolvano la crisi, vogliamo contribuire ad aprire un corridoio via mare e fare pressione perché i corridoi terrestri tornino operativi»); il secondo è politico, legato alla domanda di cessate il fuoco, di fine dell’assedio e dell’occupazione. «Se arriviamo a Gaza abbiamo vinto tutto. Se saremo intercettati, conteranno l’adesione, la copertura mediatica, il coinvolgimento di società civile che finora è rimasta neutrale: vediamo interessi nuovi, persone che non hanno mai seguito la Palestina».

Nella cornice pubblica, gli organizzatori parlano di “molte decine di barche” in due ondate (31 agosto e 4 settembre), con la presenza di attivisti da oltre 40 paesi e di figure note che sostengono la campagna. La partenza spagnola, quella italiana e il concentramento tunisino sono il cuore della missione,

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