Il bronzo di Ponte Lambro: la corsa infinita di Iliass Aouani

Set 16, 2025 | Attualità

Iliass Aouani, 29 anni, milanese, festeggia il terzo posto nella maratona ai mondiali di Tokyo (Foto Grana/FIDAL)

Le periferie milanesi, con l’impresa dell’ingegnere civile cresciuto in città e perfezionatosi negli Stati Uniti, restituiscono un’altra storia di vitalità ed eccellenza. Non è eccezione: è il segno che lì, al confine tra centro e margini, si costruiscono esperienze capaci di parlare al mondo intero

Ai Mondiali di Tokyo la maratona restituisce all’Italia un podio che mancava da ventidue anni. Iliass Aouani, 29 anni, ingegnere civile cresciuto a Milano, ha chiuso la gara in 2h09’53”, conquistando il bronzo mondiale a soli cinque secondi dall’oro. Dietro al vincitore etiope e al giapponese di casa, il milanese di Ponte Lambro ha saputo restare incollato al gruppo di testa fino all’ingresso in pista, scegliendo la pazienza e la tenuta come armi decisive.

La sua carriera non nasce per caso. Dopo l’infanzia tra le case popolari, Aouani ha studiato e corso negli Stati Uniti, a Syracuse, confrontandosi con il circuito universitario più competitivo del mondo. Rientrato in Europa, ha vinto titoli italiani su pista e su strada, e lo scorso aprile si è preso l’oro europeo nella maratona di Leuven. A Tokyo ha confermato di appartenere stabilmente all’élite mondiale.

Iliass Aouani, a sinistra, con il primatista italiano Yohanes Chiappinelli, sesto posto nella maratona mondiale (Foto Grana/FIDAL)

E così, le periferie metropolitane milanesi, spesso raccontate solo come luoghi di degrado o marginalità, restituiscono un’altra volta vitalità ed eccellenze alla città e al Paese. Dalle loro strade arrivano linguaggi, talenti, competenze che si traducono in musica, sport, cultura. Non è eccezione: è il segno che in quei quartieri, al confine tra centro e margini, si costruiscono esperienze capaci di parlare al mondo intero.

Non c’è bisogno di slogan. I numeri della gara parlano chiaro: 21 km in 1h05’19”, un gruppo di testa folto fino al 35°, lo strappo decisivo degli ultimi chilometri e la capacità di reggere fino al traguardo. C’è poi il curriculum accademico e professionale, che racconta di un atleta che non ha sacrificato la formazione all’allenamento.

A tanti anni di distanza dagli ori olimpici di Bordin e Baldini, la tradizione italiana si rinnova: con Yaman Crippa e con il milanese di Ponte Lambro Iliass Aouani l’Italia si riscopre al centro della scena. La periferia milanese prima a Sanremo e ora terza nel mondo in maratona dimostra che una città non gentrificata è possibile: lo dicono i risultati.

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