Notizie 

Dall’assistenzialismo all’inclusione: il Progetto di vita e il ruolo del Terzo settore

Nov 12, 2025 | Disabilità

Il 10 e 11 novembre siamo stati a Roma per partecipare al gruppo di lavoro sulla disabilità di Legacoopsociali. Un momento di confronto per mettere a sistema visioni ed esperienze della cooperazione sociale, che vuole e può essere protagonista nella costruzione di un sistema di servizi centrato sulle persone, sulle loro famiglie e sui territori. A partire dall’esperienza nei centri diurni, nodo dove nasce e si concretizza la visione di un Progetto di vita concreto e sostenibile

di Eleonora Parzini

Il 10 e 11 novembre abbiamo partecipato a Roma al gruppo di lavoro sulla disabilità di Legacoopsociali (Legacoopsociabili). Un momento di confronto collettivo che conferma il ruolo che la cooperazione sociale vuole e può avere: essere protagonista attiva nella costruzione di servizi che mettano davvero al centro le persone con disabilità, i loro desideri, le famiglie e i territori in cui vivono.

Il nostro contributo nasce dall’esperienza nella progettazione e gestione dei Centri Diurni Disabili (CDD), dove ogni giorno lavoriamo insieme alle persone e agli operatori per costruire progetti di vita fondati su autodeterminazione, libertà, realizzazione personale e inclusione. È da questa conoscenza diretta – fatta di relazioni, bisogni e percorsi di crescita – che vogliamo partire per contribuire in modo concreto al lavoro collettivo di Legacoopsociabili.

Un Terzo Settore che evolve

Il confronto di Roma, coordinato da Gianni Autorino referente nazionale del gruppo di lavoro Legacoopsociabili, ha messo in luce un punto essenziale: il Terzo Settore è in continua trasformazione e sa leggere e rispondere ai nuovi bisogni sociali. Siamo chiamati a muoverci tra le persone, le famiglie, le istituzioni e la comunità, costruendo servizi capaci di tenere insieme i bisogni dei destinatari e degli operatori, in relazione costante con il territorio. I CDD devono diventare nodi di una rete che genera impatto e valore sociale.

Il progetto di vita

Il gruppo di lavoro ha ribadito con forza un concetto chiave: il progetto di vita è il riferimento da cui partire. Per noi significa garantire universalità, sostenibilità ed efficacia, accompagnando le persone in un percorso che deve essere in grado di evolvere nel tempo, dalla scuola all’età adulta. Un progetto di vita che non può esistere senza una filiera di servizi territoriali integrata – scuola, lavoro, centri diurni, famiglie e servizi sanitari – capace di collaborare in modo continuo.

Un impegno condiviso

Come ricordato da Massimo Ascari, il gruppo di Legacoopsociabili ha il compito di costruire un programma di lavoro concreto e condiviso, capace di mettere a sistema le esperienze e le sperimentazioni già presenti nel Paese.
L’obiettivo è consolidare buone pratiche e modelli innovativi, anche in vista dell’attuazione del Decreto 62/2024, che dal 2027 offrirà nuove opportunità di innovazione e co-progettazione.

Noi vogliamo portare in questo percorso la voce dei servizi e delle persone che li vivono ogni giorno, perché la rappresentanza parte dall’ascolto diretto dei bisogni e dall’esperienza sul campo.

Oltre l’assistenzialismo

Guardando al futuro, crediamo che i progetti di vita delle persone con disabilità non possano essere gestiti solo da privati o associazioni isolate.
Serve una visione condivisa e una collaborazione strutturata con le istituzioni, per valorizzare la qualità dei percorsi e superare la logica assistenzialistica. Il Terzo settore deve essere protagonista nella costruzione di politiche pubbliche capaci di riconoscere e sostenere il valore dei servizi di prossimità.

Al centro del nostro impegno c’è anche la consapevolezza che chi opera nei servizi deve avere voce e riconoscimento. Gli operatori dei centri diurni conoscono le persone, costruiscono i progetti, intrecciano relazioni significative: per questo devono essere parte attiva delle équipe multidisciplinari, dove sanitario e sociale collaborano mettendo in comune le rispettive competenze.

Uno sguardo al futuro

Nel mese di dicembre, il governo presenterà il Piano d’Azione Triennale per la Disabilità. Sarà un momento cruciale per capire le priorità dei prossimi anni e l’utilizzo dei fondi destinati al settore. Il nostro auspicio è che queste risorse non vengano distribuite “a pioggia”, ma investite in progetti con un reale significato operativo, capaci di rispondere ai bisogni delle persone e dei territori.

Ne parleremo anche al CDD L’Airone di Pieve Emanuele, che si aprirà per un momento di riflessione e di festa in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre organizzato in collaborazione con il Comune di Pieve Emanuele.

Articoli correlati

Scopri tutti i nostri servizi e progetti

Il Melograno è anche Formazione