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Il CDD L’Airone all’Oasi di Sant’Alessio

Ott 2, 2024 | Ambiente, Disabilità, Inclusione

Un luogo bellissimo e poco conosciuto immerso nella provincia pavese

I ragazzi e le ragazze del CDD L’Airone di Pieve Emanuele hanno visitato l’Oasi di Sant’Alessio, un posto speciale. L’Oasi è il rifugio di animali che rischiavano l’estinzione. Tutto merito di una coppia, Antonia e Harry Salamon, che nel 1973 acquistarono il castello di Sant’Alessio e un appezzamento che lo circondava. La terra acquistata era un grande campo di erba medica. Non c’era un solo albero, un maleodorante rigagnolo – chiamarlo fogna sarebbe fargli un complimento – la attraversava tutta.

Quel che oggi si vede è stato tutto costruito dopo. Erano gli anni in cui il falco pellegrino stava scomparendo dall’Europa e dal Nordamerica. Si pensava che il Cavaliere d’Italia – che in realtà stava solo compiendo uno dei suoi periodici spostamenti – fosse in pericolo d’estinzione. La Cicogna bianca mancava dall’Italia da cinque secoli e i pochi esemplari che transitavano sul nostro Paese, durante la migrazione stagionale, finivano immancabilmente imbalsamati (molti agricoltori tenevano il fucile sul trattore). Molte specie, ora protette, erano ancora sulla lista dei “nocivi”.

Oggi Oasi di Sant’Alessio è un luogo magnifico con una straordinaria varietà di animali. Il falco pellegrino, ovviamente. I fenicotteri. Aironi (appunto). Civette, Martin Pescatore. Ma anche rettili, dalle rane al boa al pitone; mammiferi, da gatto selvatico all’ocelot. Insomma, un luogo magico dove siamo stati benissimo e dove torneremo.

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