Daniele De Luca, giornalista professionista, milanista. Dopo una lunga esperienza a Radio Popolare Milano, AGR, CNRMedia e altre collaborazioni da alcuni anni si occupa principalmente di comunicazione istituzionale e ufficio stampa.
Un gravissimo problema sociale in Italia ma nessuno sembra aver voglia di contrastare il fenomeno, anzi
Sarà perché nel 2023 gli italiani hanno speso la cifra record di 150 miliardi, sarà per le 140 milioni di giornate lavorative ‘bruciate’ da macchinette, gratta e vinci e chi più ne ha più ne metta. Dalla pandemia in poi il volume del gioco d’azzardo (e parliamo solo di quello tracciabile, non di tante piattaforme online che sfuggono al controllo) ha raddoppiato i suoi numeri. Ora, nella legge di bilancio 2025 allo studio, c’è anche di peggio.
Le (brutte) novità in arrivo
Così come denunciano l’associazione Mettiamoci in gioco e la Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II la lobby dell’azzardo porterebbe a casa importanti risultati. Risulta infatti che:
- viene cancellato l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave presso il Ministero della Salute, un organismo istituzionale in cui sono presenti anche le associazioni, che ha avuto come priorità il diritto alla salute dei cittadini. Sarebbe prevista l’istituzione di un Osservatorio dedicato “a ogni forma di dipendenza”, che dovrebbe occuparsi di tutte le dipendenze patologiche ma ancora non è chiaro sotto quale Ministero
- viene abrogato il fondo specifico di 50 milioni di euro annui destinato alla prevenzione e cura del disturbo da gioco d’azzardo. Al suo posto viene istituito un Fondo per le dipendenze patologiche, ripartito tra le Regioni sulla base di criteri determinati con decreto del ministro della Salute
- per l’ennesima volta, sono prorogate le concessioni per il gioco d’azzardo, di due anni, fino al 31 dicembre 2026. Già la legge di previsione di bilancio per il 2023 e per il bilancio pluriennale 2023-2025 aveva reintrodotto la proroga fino al 31 dicembre 2024 per le concessioni che erano in scadenza al 31 dicembre 2022. Va ricordato che le scadenze iniziali delle concessioni per il bingo erano fissate al 2014, quelle per le scommesse sono scadute nel 2016 e quelle per gli apparecchi di giochi nel 2022. Il sistema delle proroghe delle concessioni avviene a fronte del pagamento di un corrispettivo una tantum ma, visti gli appetiti che il comparto dell’azzardo suscita a livello globale, l’indizione di nuove gare apporterebbe presumibilmente nelle casse dell’erario un contributo assai più significativo
- è stabilizzata in modo permanente una estrazione settimanale aggiuntiva per Lotto ed Enalotto, che aumenta l’offerta di gioco d’azzardo quando sarebbe invece necessario ridurla
Più fragilità, più dipendenza
Nel 2024 verrà toccato un nuovo record nella raccolta del gioco d’azzardo – la stima è di circa 160 miliardi di euro –, dopo il record dello scorso anno con 147,7 miliardi di euro. Dati allarmanti se correlati con le più accreditate indagini sulla dipendenza da gioco d’azzardo. Uno studio Ipsad del Cnr-Ifc stima in circa 20 milioni gli italiani tra i 18 e gli 84 anni (43% del totale) che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nel corso del 2022 e in 800mila gli italiani della stessa fascia d’età che presentavano in quell’anno un profilo di gioco a rischio da moderato a severo. L’indagine sottolineava che sono le persone con redditi mensili e titoli di studio più bassi a diventare più frequentemente giocatori problematici o dipendenti. Lo studio Espad del Cnr-Ifc sugli studenti tra i 15 e i 19 anni stima in 1.300.000 (51% del totale) coloro che hanno giocato almeno una volta nel corso del 2022, in quasi 130mila i giovani giocatori a rischio e in oltre 67mila i giocatori problematici.