La denuncia della portavoce del Forum Terzo Settore, Vanessa Pallucchi
L’ennesima stagione di tagli ai servizi pubblici. Le anticipazioni sulla prossima legge di bilancio non dicono nulla di buono neanche per il Terzo Settore, che svolge un fondamentale ruolo di “cuscinetto” in mancanza di politiche pubbliche per la tenuta del tessuto sociale.
«Il testo analizzato – dice Vannessa Pallucchi a Vita.it – non contiene alcuna misura specifica per il Terzo settore che, proprio alla luce della situazione socio-economica complicata che stiamo attraversando, andrebbe maggiormente coinvolto”. Si riducono i servizi ai cittadini, anche attraverso i tagli a ministeri, Regioni e Comuni. «Questo – spiega Pallucchi – è un campanello d’allarme. I servizi sono già in difficoltà e devono essere ampliati sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo». Indebolire le amministrazioni territoriali è un errore: sono il primo interfaccia anche per le realtà del Terzo settore e «molto del lavoro che facciamo noi è in collaborazione con le amministrazioni locali. Se le indeboliamo viene oscurato il concetto stesso di amministrazione condivisa».
Altro grosso problema la fiscalità, che nonostante gli annunci ripetuti, cambia in peggio. «Chiediamo, tra le altre cose – aggiunge Pallucchi – che in Legge di Bilancio si intervenga a favore del non profit per mantenere il regime di esclusione Iva e per eliminare l’Irap. Nel primo caso, il Terzo settore sembra essere equiparato alle imprese for profit con l’obbligo di apertura della partita Iva, nel secondo subisce una pressione ancora più onerosa di quella che ricade su enti e società commerciali».
Esonero dell’IVA
«Chiediamo – sottolinea Pallucchi – di essere non esentati ma esonerati. La proposta ufficialmente è ancora valida, e sappiamo che almeno le opposizioni hanno assunto l’emendamento e ci stanno lavorando. Però ci siamo ridotti troppo a ridosso della manovra economica. Per ora non ci sono aggiornamenti, ma nei prossimi giorni sarà importante capire come muoverci e registrare le rassicurazioni dalle varie parti politiche, se davvero si vuole scongiurare l’Iva alle associazioni. Quella dell’Iva è una preoccupazione reale che sta montando in moltissimi circoli territoriali e percepisco grande scoraggiamento nel dover affrontare questa partita burocratica». A questo va aggiunta «l’annosa questione dell’Irap», spiega Pallucchi. «La pressione fiscale sui dipendenti è rimasta davvero solo al Terzo settore, hanno alleggerito tutto il mondo del for profit ma noi no. Questa è una battaglia che va fatta a livello regionale».
“La situazione ci preoccupa molto e siamo davanti a un ‘assenza di nuove risorse per il sociale. Inutile continuare con i bonus di 100 o 200 euro alla volta. Se poi quel bonus viene assorbito dalla mancanza totale dei servizi in istruzione e trasporti, solo per fare qualche esempio”. I salari non crescono, i servizi vengono tagliati, le tasse non scendono.