E’ straordinaria la partecipazione dei cittadini emersa nell’ambito della campagna promossa da Il Melograno, #Unastanzaperunadonnaafghana. Da fine agosto, data di avvio, le disponibilità per accogliere in famiglia, gratuitamente e per tre mesi, una donna afghana in fuga dal paese tornato in mano ai talebani sono salite a più di 1300. Una manifestazione straordinaria di solidarietà e di cittadinanza attiva, fattiva e concreta. La cooperativa ha già avuto momenti di confronto con la rete che si è attivata rilevando una grande determinazione da parte delle famiglie a proseguire il proprio impegno a favore di chi fugge dal paese in cui la stretta oppressiva sui diritti da parte dei talebani si sta facendo sempre più forte.
Le disponibilità raccolte vengono in gran parte da Milano e dall’area metropolitana, dalla Lombardia ma anche da molte altre città d’Italia. Rispetto ai circuiti istituzionali CAS e SAI (Centri accoglienza straordinaria, in capo alle Prefetture e Servizi di accoglienza e integrazione, in capo agli Enti locali) #Unastanzaperunadonnaafghana rappresenta un passo in più, uno sforzo che Il Melograno e la rete di famiglie ritengono necessario per promuovere un’accoglienza sempre più diffusa con la partecipazione dei cittadini capace di produrre percorsi più efficaci e sostenibili di integrazione nelle nostre comunità.
La cooperativa è impegnata volontariamente per dare uno sbocco utile e positivo alle centinaia di disponibilità emerse, in rete con altre realtà del privato sociale del mondo cooperativo (l’iniziativa è già sostenuta da LegaCoop, Confcooperative ma anche da Touring Club Italiano).
Come raccomandato da ANCI, l’associazione dei Comuni italiani che si è espressa anche in seguito a questa grande manifestazione di solidarietà fattiva, la disponibilità delle famiglie, nell’interesse di tutti, di chi accoglie e di chi è accolto, deve essere inserita in un percorso professionale che sia di assoluta garanzia e deve fare perno e rimanere saldamente in connessione con i progetti degli Enti locali già avviati e che saranno avviati nelle prossime settimane, quando è probabile che aumenteranno le persone, donne in particolare, che decideranno di fuggire in qualche modo dall’Afghanistan.
Il Melograno è già impegnata nell’ambito di diversi progetti CAS e SAI nel milanese e in Lombardia con la propria rete professionale multidisciplinare (mediatori, educatori, assistenti sociali, psicologi) e da subito si è messa a disposizione avviando interlocuzioni con Prefetture e Enti locali (tra cui Milano, ma non solo). Di fronte alle prime notizie provenienti dall’Afghanistan e alle forti preoccupazioni di operatori della cooperativa e di rifugiati di origine afghana in contatto con i loro famigliari presenti nei progetti che il Melograno gestisce, ha deciso di rilanciare con un’iniziativa che potesse da subito mobilitare i cittadini italiani disponibili all’aiuto.
La Cooperativa sociale Il Melograno è attiva dal 1999 nel mondo dei servizi alle persone e alle comunità (disabili, anziani, famiglie e minori, migranti richiedenti asilo). Conta circa 700 lavoratori e 500 soci, molti dei quali si sono messi a disposizione della campagna manifestando la disponibilità ad ospitare gratuitamente per alcuni mesi profughi afghani, donne in particolare.