Un piano per valorizzare le competenze e mettere a valore i saperi
Luisella Mattiace è Responsabile Risorse Umane della Cooperativa Il Melograno. Dopo gli studi in filosofia teoretica e l’esperienza significativa maturata all’interno della cooperazione sociale, ricoprendo sia ruoli educativi sia di coordinamento, è passata all’area delle Risorse umane e alla valorizzazione delle stesse. È autrice di diversi articoli, pubblicati su riviste di settore. Tra questi: Proteggere, riparare, imparare: le competenze educative necessarie nelle comunità per minori vittime di maltrattamento e abuso e Il coordinamento dei servizi educativi domiciliari rivolti a minori.
Occuparsi di risorse umane, in termini di valorizzazione e di sviluppo, sembra scontato per una cooperativa sociale che promuove servizi alle persone e opportunità di lavoro ai propri soci e lavoratori. Parlarne e scriverne sembrerebbe altrettanto ovvio.
Più difficile diventa approntare piani e strategie coerenti al contesto nel quale la cooperativa si trova oggi ad operare. Un contesto dinamico, connotato da bisogni sociali che evolvono e si trasformano rapidamente e che chiedono di costruire risposte articolate e appropriate, sviluppando nuove competenze e lavorando in una prospettiva di sostenibilità – economica ma anche sociale, ambientale, organizzativa e umana – sia per i lavoratori, sia i fruitori dei servizi.
Si tratta di sviluppare competenze trasversali, integrandole con quelle specialistiche e tecniche proprie delle professioni psico-socio-educative. Occorre sviluppare un approccio capace di utilizzare i diversi contributi in modo efficace e generativo, leggendo la complessità e mettendo in dialogo tra loro esperienze e saperi, contaminando contesti organizzativi, ambiti formativi e professionali diversi.
Una faccenda complicata, in realtà, valorizzare, con la cooperativa che siamo e vogliamo essere oggi, le risorse umane in modo originale e coerente. Sul tema, interessanti spunti di riflessioni, con sguardo non omologato, li abbiamo trovati in Sostenibilità e risorse umane. Strategie e indicazioni operative, di Paolo Iacci e Luca Solari.
Il Melograno esprime competenze professionali che si potrebbero definire, per il settore, eterodosse ed è portatore, al suo interno, di storie ed esperienze molteplici, di, che possono permettere di sviluppare traiettorie progettuali integrate e diversificate. Non per caso ma per scelta, la Cooperativa punta a farsi interprete di una lettura articolata e dinamica del tempo in cui viviamo e in cui si calano i servizi e i progetti che garantiamo alle persone.
Lavoriamo e progettiamo i servizi in una prospettiva che vuole essere curiosa, aperta e dialogante, che vigila sul rischio di autoreferenzialità tipico delle professioni di cura e sulla deriva di interventi eccessivamente settorializzati, che finiscono per frammentare i problemi e i bisogni delle persone e che rischiano di non riuscire a delineare per loro percorsi integrati e progetti di vita realmente sostenibili.
Porre al centro lo sviluppo del capitale umano della cooperativa significa dunque impegnarsi innanzitutto a valorizzare, nella prospettiva sopra delineata, il patrimonio di competenze, di esperienze e di talenti già presenti.
Le risorse umane come soggetti attivi, parte di un progetto collettivo pensato per realizzare percorsi al servizio dei territori, dei cittadini, partendo da quelli più fragili. I servizi e i progetti, a loro volta, generano opportunità di crescita professionale per i lavoratori e soci della cooperativa, in un circolo che vuole essere il più possibile virtuoso. Questo orizzonte di senso ci sta orientando nel percorso di riorganizzazione e sviluppo dell’area risorse umane, che già vede al suo interno una importante struttura di gestione del personale.
Quattro le direzioni principali di lavoro: valorizzazione; formazione; incrocio di domanda e offerta; raccordo con Università ed enti formativi.
Valorizzazione
Nell’ambito della valorizzazione abbiamo lavorato innanzitutto sulla messa a punto di piani di valutazione interna che consentano di intercettare quelle competenze, di natura tecnica e/o gestionale, ritenute particolarmente significative. Si punta sulla costruzione di piani di sviluppo che consentano la crescita professionale, proponendo opportunità di sperimentazione e di apprendimento, di diversificazione delle esperienze, di avanzamento in termini di ruolo e di responsabilità.
Formazione
Questa prima linea di intervento è strettamente connessa allo sviluppo della formazione, settore della cooperativa già consolidato e ad oggi in crescita. Delineare piani di sviluppo personalizzati prevede di costruire percorsi di formazione e apprendimento, nonché di accompagnamento e di sostegno al ruolo, questi ultimi già in fase di sperimentazione.
Incrocio domanda e offerta
La terza linea di sviluppo si occupa di incrociare domanda e offerta. Stiamo dando struttura, metodi e processi alle attività di inserimento lavorativo, predisponendo gruppi di lavoro e ruoli dedicati, andando a profilare con sempre maggiore cura e appropriatezza le risorse e le competenze, al fine di offrire opportunità lavorative ai fruitori dei nostri servizi ma non solo, intercettando profili che provengono da circuiti di svantaggio o fragilità sociale e che possono trovare all’interno della cooperativa, o attraverso il lavoro di rete territoriale della stessa, luoghi, esperienze e opportunità di inserimento o reinserimento lavorativo e sociale.
In questo ambito di sviluppo rientra anche il lavoro finalizzato a favorire la realizzazione di percorsi di volontariato e tirocinio; i primi provenienti dalla società civile e da circuiti carcerari o di messa alla prova; i secondi non solo formativi e universitari ma anche professionalizzanti, di inserimento o reinserimento sociale.
Cerchiamo in tal modo di favorire un processo circolare, che si propone di mettere al centro ciò che le persone, a prescindere dalle fragilità e dalle esperienze di svantaggio di cui sono portatrici, sanno e possono fare in termini di competenze da dare e di opportunità da ricevere, diventando esse stesse risorsa e trovando o ritrovando una propria collocazione efficace nella società.
Raccordo con enti formativi e Università
Il lavoro sui tirocini si connette al tema del raccordo con gli enti di formazione e le Università, una relazione che può avere positive ricadute anche sui processi di selezione e di reperimento del personale, argomento che oggi sappiamo essere particolarmente delicato, non solo nell’ambito delle professioni socio-educative. Ciò richiede di perfezionare i sistemi di selezione, rafforzando al contempo le connessioni tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro sociale, consentendo non solo di allargare il bacino delle risorse disponibili, ma anche di provare a dare un contributo per qualificarle e formarle.
Le direttrici di intervento qui delineate sono per noi parte di un pensiero teso a valorizzare e sviluppare il rapporto sociale all’interno della cooperativa: una visione ampia del capitale umano e del suo potenziale, una ricerca continua, pur all’interno della complessità organizzativa, di reciprocità e processi partecipati, in cui le persone abbiano l’opportunità di realizzare traiettorie professionali evolutive in linea con il proprio profilo di competenze, e possano condividere il senso di un progetto collettivo partecipando al suo continuo miglioramento e facendosene il più possibile interpreti proattivi e competenti.