Le trasformazioni e i mutamenti sociali degli ultimi vent’anni hanno una ricaduta diretta e quotidiana sulla vita delle persone e delle famiglie vulnerabili, delle popolazioni che vivono esperienze di intensa sofferenza o sono vittime di traumi: eventi, fenomeni, a volte drammi, che ci interrogano come cittadini e cittadine,
oltre che come professionisti: genitori, figli, fratelli e amici, che si trovano a vivere l’attualità nei contesti ad alta complessità e in continua evoluzione.
La modernità e l’individualismo che connotano la società nella quale viviamo, sono portatori di una profonda ambivalenza: se da una parte si accrescono gli spazi di libertà e si conquistano nuovi diritti, dall’altra si indeboliscono sempre più i legami di appartenenza e interdipendenza, nelle comunità e nelle relazioni.
È nelle pieghe di queste asimmetrie sociali, nei processi di estrema individualizzazione e frammentazione che si innescano dinamiche conflittuali, che crescono il disagio e le criticità nelle differenti fasi del ciclo di vita: nell’adolescenza, nella vita di coppia e nella genitorialità, nella maturità e nell’anzianità.
Dinamiche e processi che, se tempestivamente intercettati e sostenuti, potrebbero trovare traiettorie diverse e positive, reindirizzando i destini di molte persone.
I WEBINAR DEL MELOGRANO sono occasioni di riflessione e approfondimento: una proposta per capire, conoscere, orientarsi in un mondo globalizzato ed interconnesso che ci consente di essere ovunque, ma che apre al contempo domande, bisogni di conoscenza e sfide al confine con altre culture,
altri mondi, altre storie di uomini, donne, ragazzi e ragazze, bambini e bambine.
Per iscrizioni e informazioni:
E-mail: formazione@cbm-milano.it
Sito: www.ilmelogranonet.it
Tel: 02/70630724
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Le migrazioni tra mito e realtà. Le cause delle migrazioni e i contesti geopolitici: l’Afghanistan
Giovedì 7 settembre dalle 18 alle 19
Paese di confine tra Medio Oriente e Asia, oggetto di mire da parte di molteplici potenze esterne, dall’Impero britannico sino a quello sovietico, l’Afghanistan è una delle regioni maggiormente interessate dai fenomeni migratori dagli anni Settanta, teatro di alcune tra le più gravi crisi umanitarie. La composizione etnica dell’Afghanistan è una delle più eterogenee del mondo, con i pashtun che costituiscono l’etnia più diffusa e comunità tagike, uzbeke, turkmene, hazara, beluci: è uno degli stati con più alto tasso di mortalità infantile e con livelli di alfabetismo estremamente bassi, che riflettono le condizioni di inferiorità cui le donne sono costrette. Povero di risorse e con uno sviluppo economico arretrato, nel 2019 viene collocato al primo posto tra gli stati più conflittuali al mondo. Il 15 agosto 2021 i talebani conquistano il potere con una rapida offensiva militare e nonostante gli ammonimenti della comunità internazionale, perseguitando le minoranze e sopprimendo i diritti umani. Dal 2013 Nove Onlus opera in Afghanistan con i bambini, le donne, le persone portatrici di disabilità, con attività e progetti di accoglienza, inclusione sociale, autonomia.
Il webinar, il secondo sul tema della geopolitica dei paesi di provenienza delle persone migranti, ci condurrà nei territori Afghani raccontandoci l’impegno per il reinserimento sociale delle persone con disabilità, testimoniando le azioni di evacuazione di persone in pericolo e di accoglienza dei rifugiati in Italia.
Introduce e modera
Daniele De Luca, giornalista e Responsabile Ufficio Stampa, Il Melograno
Intervengono:
Alberto Cairo: Gli interventi a supporto della disabilità in Afghanistan. È stato il Direttore del Programma Ortopedico per persone con disabilità del Comitato Internazionale di Croce Rossa (ICRC) in Afghanistan, dove lavora dal 1990, ha coniugato la riabilitazione fisica delle persone disabili alla loro inclusione socio-economica. Nel 2010 è stato candidato al Premio Nobel per la Pace.
Susanna Fioretti: I progetti di emergenza per donne e bambini dopo l’arrivo dei talebani. È fondatrice e presidente di Nove Onlus, esperta di politiche di genere e programmi di educazione, formazione e avvio al lavoro. Ha lavorato in progetti di emergenza e sviluppo della Croce Rossa Italiana (CRI), del Comitato Internazionale di Croce Rossa (ICRC) e dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo (AICS) in diverse parti del mondo.
Livia Maurizi: Le esperienze di Nove Onlus per l’accoglienza dei rifugiati Afghani in Italia. È coordinatrice del programma internazionale di Nove Onlus.
Le ferite della violenza: la violenza di genere e la violenza assistita
Giovedì 5 ottobre dalle 18 alle 19
I dati sul fenomeno della violenza di genere si presentano con la potenza di un’emergenza sociale, culturale, politica, sanitaria e legale, con impatti diretti sulle vite di migliaia di donne, ma anche su quelle delle loro famiglie, dei loro figli, delle comunità e della società intera. Una forma di violenza che spesso si accompagna ad un’altra violenza, quella assistita, creando danni e conseguenze a breve e a lungo termine sui figli, oltre che sulla madre. Conoscere il fenomeno, approfondirlo, saper riconoscere le diverse forme e le dinamiche della violenza di genere e assistita, anche in presenza di culture diverse, è fondamentale soprattutto per gli operatori, per incrementare e consolidare competenze e strumenti da attivare negli interventi di prevenzione, protezione e cura.
Mitia Rendinello e Rossella Pesenti ci accompagneranno in un’ora di riflessione sul fenomeno della violenza di genere e assistita, nell’ambito delle relazioni familiari e domestiche, dove si presenta con forme spesso difficili da riconoscere e il cui esito traumatico richiede interventi mirati e strategie di uscita.
Introduce e modera:
Anita Pirovano, psicologa e docente a contratto del Laboratorio di Buone pratiche di integrazione dei/coi cittadini migranti; cultrice della materia in Psicologia Sociale e in Psicologia delle differenze e delle disuguaglianze.
Intervengono:
Mitia Rendiniello, psicologa, psicoterapeuta presso SVSeD Soccorso Violenza Sessuale e Domestica, Clinica Mangiagalli, Milano e Rossella Pesenti, assistente sociale esperta di interventi di protezione, presa in carico e cura della violenza a donne, minori anche in presenza di differenti origini etniche e culturali.
La violenza ai tempi di internet: il revenge porn
Giovedì 26 ottobre dalle 18 alle 19
Lo sviluppo tecnologico e la pervasività degli strumenti social sono alla base delle trasformazioni delle comunicazioni, delle relazioni, del modo in cui ragazzi e giovani crescono all’interno di gruppi e di un contesto sociale e culturale complesso. La pervasività e l’immediatezza dei social e di internet sono spesso veicolo di aggressioni, minacce e violenze, veri e propri reati come nel caso del revenge porn, quando una persona diffonde – contro la volontà della vittima – immagini intime e sessuali di una persona con cui ha avuto una relazione intima.
Anita Pirovano e Francesca Salvini ci accompagneranno in un percorso per capire cos’è il revenge porn, quanto è diffuso, a quali altri fenomeni è associato, quali le conseguenze e la protezione legale. Un’opportunità per operatori e cittadini per acquisire competenze e strumenti necessari per capire come intervenire efficacemente, quali modalità di intervento, quale il contributo della prevenzione e della tempestività degli interventi.
Intervengono:
Mitia Rendiniello, psicologa, psicoterapeuta presso SVSeD Soccorso Violenza Sessuale e Domestica, Clinica Mangiagalli, Milano e Anita Pirovano, psicologa e docente a contratto del Laboratorio di Buone pratiche di integrazione dei/coi cittadini migranti; cultrice della materia in Psicologia Sociale e in Psicologia delle differenze e delle disuguaglianze.
L’invecchiamento attivo: prevenire e contrastare l’insorgenza delle patologie dementigene
Giovedì 16 novembre dalle 18 alle 19
Secondo i dati Istat nel 2019, prima della crisi pandemica, l’Italia era il Paese con il più alto tasso di over 65 (35% degli italiani) rispetto alla popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni; circa un terzo degli over 75 presentava una grave limitazione dell’autonomia e per un anziano su dieci, questa incideva sulle attività quotidiane di cura personale e su quelle della vita domestica e relazionale.
Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) invecchiare in salute significa non solo non avere patologie, ma mantenere la capacità funzionale fisica e mentale, che consente alla persona di continuare a svolgere le attività importanti e del quotidiano. In un contesto globale in cui si assiste ad un continuo invecchiamento della popolazione, la demenza, strettamente legata all’invecchiamento, è diventata un problema clinico, sanitario ed economico; la proiezione sul 2050 indica un numero allarmante di persone costrette a convivere con una diagnosi di demenza che passeranno da 50 a 152 milioni. A questo si aggiungono gli effetti dell’ageismo, insieme di pregiudizi, stereotipi e discriminazioni che la nostra società riserva a chi si trova a vivere una parte della vita non più considerata “produttiva”; una vulnerabilità nella vulnerabilità che incide negativamente sul piano psicologico, comportamentale e fisiologico.
In questo complesso scenario intervenire a livello di prevenzione e promozione della salute diventa impellente; servono risposte di sanità pubblica e sociali in grado di fronteggiare un nuovo squilibrio sociale prima che diventi emergenza, consentendo al contempo alle persone anziane di riappropriarsi di un ruolo sociale utile a sé stessi e alla comunità.
Elisa Canu (TBC) ed Elena Gramatica ci accompagnano nella scoperta de fenomeno dell’invecchiamento attivo, delle scoperte, delle competenze e delle attività che possono prevenire i danni personali, sociali ed economici delle malattie dementigene legate al divenire anziani.
Intervengono:
Elisa Canu, psicologa, psicoterapeuta, ricercatrice presso la divisione di neuroscienze, IRCCS OSR, Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ed Elena Gramatica, coordinatrice di strutture sociosanitarie e semiresidenziali per anziani.