Sabato 6 aprile manifestazione a Milano. Il Centro di via Corelli esempio di disumanità
Sabato 6 aprile a partire dalle 15.00 si terrà a Milano una manifestazione per la chiusura di tutti i Centri di Permanenza per il Rimpatrio. Il sistema dei CPR ha dimostrato negli anni la sua inutilità nel rimandare ai paesi di origine le persone migranti, solo una esigua minoranza infatti viene rimpatriata. Ma è tutta l’ideologia alle spalle di questi luoghi che è profondamente sbagliata, ingiusta e inumana.
Non sono carceri, sono peggio.
La rete milanese chiama a mobilitarsi contro ogni CPR in ogni territorio, perché “non esiste un caso Milano”. Quanto è noto di via Corelli è infatti riscontrabile in tutti gli altri CPR d’Italia, dove la situazione potrebbe essere anche peggiore data l’impossibilità da parte delle persone trattenute di condividere foto e video, nonché dalla scarsa attenzione a cui sono sottoposti.
Il CPR di Milano è però emblematico della violenza e ingiustizia strutturale della detenzione amministrativa. Una violenza che non è possibile “umanizzare” tramite riforme e cambi di gestione, perché connaturata al doppio binario razzializzante e discriminante della detenzione amministrativa, che nega i principi fondamentali alla base di qualsiasi ordinamento liberal democratico, in primis l’uguaglianza di fronte alla legge.
Nelle stesse parole del Garante nazionale per le persone private della libertà personale: “la detenzione amministrativa assume nella prassi prevalentemente i tratti di un meccanismo di marginalità sociale, confino e sottrazione temporanea allo sguardo della collettività di persone che le Autorità non intendono includere, ma che al tempo stesso non riescono nemmeno ad allontanare”.
Un confinamento che allontana dallo sguardo della collettività anche le violenze e soprusi che avvengono all’interno dei centri detentivi, spesso situati in aree periferiche del territorio e che adesso, attraverso l’accordo bilaterale con l’Albania, si vogliono delocalizzare all’estero
Le violenze e le condizioni di vita indegne non sono un problema di mala gestione. Nel CPR di via Corelli si continuano a consumare gravi violazioni dei diritti umani e di svariate leggi nazionali. La detenzione amministrativa è un mostro legislativo, un tassello sempre più centrale di un più ampio corpus di norme e politiche che reprimono e criminalizzano i flussi migratori e la solidarietà alle persone migranti nei paesi di origine, alle frontiere terrestri e marittime della Fortezza Europa e fin dentro al tessuto sociale delle nostre comunità.