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Minori non accompagnati, servono soluzioni alternative. L’accoglienza deve essere resiliente

Ago 23, 2023 | Uncategorized

Nel nostro paese ci sono almeno ventimila minori stranieri non accompagnati, tra questi negli ultimi sei mesi risultano almeno 5mila ‘scomparsi’.

La maggior parte, ben il 44,6 per cento, ha diciassette anni. Un quarto, il 25,4 per cento, ha sedici anni. Poco più di uno su dieci, l’11,9 per cento, ne ha quindici. Poi ci sono i più piccoli. La fascia tra sette e quattordici anni è il sedici per cento. Quindi i bimbi smarriti, quelli che hanno da zero a due anni che nel caos delle partenze restano separati da mamme e papà. Sono il due per cento.

Ma i centri di accoglienza sono insufficienti e i minori finiscono in quelli per adulti, gli affidi sono fermi al palo, i posti in comunità non bastano, i tutori volontari, figura adulta di riferimento che dovrebbe essere abbinata a ciascun minore, sono pochi

Cosa fare allora per quel 44% di minori non accompagnati che hanno 17 anni?

Servono soluzioni diverse, più leggere, più resilienti. Noi della Cooperativa Sociale Il Melograno che lavoriamo a stretto contatto con questi ragazzi pensiamo che per rispondere all’emergenza si possano scegliere strade diverse, forse meno remunerative per le stesse cooperative sociali ma che possono rispondere efficacemente alla mancanza di fondi pubblici, dal Governo come dagli enti locali.

Tanti di questi ‘quasi maggiorenni’ vengono da percorsi difficili, da mesi di viaggi e difficoltà. Hanno uno spiccato senso di autonomia e sanno badare a sé stessi. Perché non destinare a loro alloggi in autonomia, appartamenti dedicati, senza l’obbligo di un costante e continuo controllo da parte dell’ente che li accoglie? Perché non trovare soluzioni nuove, capaci di riconoscere pur nella loro fragilità nuove modalità di accoglienza che riconoscano nei fatti il loro essere, purtroppo, ormai ‘quasi adulti’?

Pensiamo che se davvero si vuole affrontare il problema tutti debbano fare qualche passo indietro rispetto ai meccanismi ormai consolidati e partire dalle loro esigenze. Troviamogli in primo luogo un alloggio, una casa, e sosteniamoli nelle scelte che, liberamente, andranno ad affrontare nel nostro paese.

Il governo studia un «tagliando» della legge firmata da Sandra Zampa del Partito democratico e una stretta sulla verifica dell’età dei migranti, nel decreto sicurezza di settembre. Potrebbe essere l’occasione buona per introdurre un modello di accoglienza più ‘leggero’ per queste ragazze e questi ragazzi che prima di tutto hanno bisogno di qualche certezza.

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