Un Albo per i pedagogisti e uno per gli educatori socio-pedagogici, i cui iscritti confluiranno in un Ordine articolato su base regionale. Martedì 9 aprile 2024 il Senato ha approvato con 129 voti favorevoli, 5 astenuti e nessun voto contrario il disegno di legge in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative che aveva già ottenuto il via libera della camera il 5 luglio 2023. Una notizia importante per oltre 250mila professionisti e oltre 10mila neolaureati, che porta a compimento un percorso durato oltre vent’anni.
“Ora anche i pedagogisti e gli educatori professionali socio-pedagogici sono visibili, l’educazione e la formazione non sono più la cenerentola delle professioni”, sottolinea l’Associazione nazionale dei Pedagogisti commentando l’ok al DDL 788 che con i suoi tredici articoli definisce le due figure, i requisiti per l’esercizio dell’attività, istituisce gli Albi e l’Ordine delle professioni pedagogiche ed educative e ne delinea le condizioni per l’iscrizione.
Una novità importante che tocca da vicino anche Il Melograno, che occupa oltre 300 professionisti tra pedagogisti ed educatori socio-pedagogici impegnati quotidianamente nei servizi della Cooperativa.
«È un passo avanti per il riconoscimento del nostro ruolo sia all’interno del Terzo settore sia più in generale nella società – commenta Viola Liboi, pedagogista de Il Melograno – quella del pedagogista è una figura ancora poco conosciuta e spesso confusa con altre professioni come ad esempio quella degli psicologi, che già hanno il loro Albo. Si tende a pensare in modo generico a chi “si occupa di bambini” quando invece, come definisce il DDL 788, siamo specialisti dei processi educativi con funzioni di coordinamento e supervisione esercitate con strumenti e metodologie scientifiche».
La nascita dell’Albo professionale potrebbe aiutare a dare maggiore centralità a queste professioni, secondo la pedagogista, come conferma anche Laura Curcio, educatrice socio-pedagogica de Il Melograno. «È un’iniziativa che si caldeggiava da anni e che sancisce il ruolo di una figura professionale molto richiesta e presente in servizi che vanno dagli 0 ai 99 anni, come quella degli educatori socio-pedagogici, finora poco chiaro all’esterno».
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