Francesco Gatti, cooperatore sociale dal 2000, nell’ambito della sua professione si è occupato di inserimento al lavoro di persone fragili nel ramo ecologico e ambientale. Responsabile Tecnico presso l’Albo Nazionale Gestori Ambientali, dal 2023 fa parte del Comitato di Coordinamento della Comunità del cibo del Parco Agricolo Sud Milano. Appassionato di geografia e storia contemporanea, in Cooperativa ricopre la carica di vice presidente.
È urgente mettere a sistema interessi e strategie comuni per affrontare l’aumento di bisogni e fragilità. Ma va riconosciuto, anche a livello economico, il valore sociale della cooperazione nel suo impatto sui territori. Se n’è parlato a Milano, alla presentazione del XIII Rapporto dell’Osservatorio su Finanza e Terzo settore
Lunedì 28 ottobre 2024 si è tenuta, presso la sede di Intesa Sanpaolo in via Manzoni, a Milano, la presentazione del Rapporto dell’Osservatorio su Finanza e Terzo settore, elaborato dal centro di ricerca Aiccon e Intesa Sanpaolo.
L’Osservatorio, giunto alla sua tredicesima edizione, monitora lo stato e l’evoluzione dell’offerta e della domanda di finanza per il Terzo settore. La presentazione del rapporto, intitolato Verso nuovi sistemi di economia sociale, è stata introdotta e moderata da Giampaolo Cerri, caporedattore di Vita Magazine e sono intervenuti, insieme con i gli autori dell’indagine e i responsabili dell’Istituto bancario, Erika Capasso del Comune di Bologna e la Presidente di LegacoopSociali Eleonora Vanni.
Il filo unitario degli interventi può essere individuato nell’urgenza condivisa di una “triplice alleanza” tra Pa, Terzo settore e comparto bancario. La Cooperativa Il Melograno ha ritenuto importante prendere parte all’incontro proprio nella condivisione di questa necessità, anche alla luce dell’aumento e della diffusione di situazioni di difficoltà economica o di povertà vera anche nei territori dove operiamo.
L’Italia, ha illustrato Giovanni Foresti della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, non rappresenta più in Europa il fanalino di coda nell’evoluzione annua del PIL, grazie anche alla capacità delle imprese di fare economia di filiera territoriale. Per contro, i più recenti dati Istat confermano che la povertà in Italia è aumentata, l’indice di povertà assoluta delle famiglie italiane tocca il suo massimo storico, mentre l’inflazione e la crescita dei tassi di interesse colpiscono chi ha più debito. In questo quadro socioeconomico, sono di fondamentale importanza il ruolo delle imprese e delle cooperative sociali, generatrici di economia sociale, e il contributo del comparto bancario che può esserne un finanziatore e accompagnatore, in un contesto caratterizzato dal problema costante dei tempi di pagamento da parte delle Pubblica amministrazione. È auspicabile, secondo Foresti, adottare un mix di strategie che preveda formazione, sviluppi di piani finanziari, crescita di dimensioni – strategiche e di complessità – aziendali, in un panorama che registra la crescita di attenzione delle società profit alle comunità locali e ai territori in cui agiscono, nuovo trend che può avvicinare il mondo del profit a quello del no profit.
Secondo Luca De Benedictis di Aiccon l’Osservatorio conferma il riconoscimento del Terzo settore da parte del sistema bancario, che nel tempo si è sempre più organizzato con personale e prodotti dedicati. Emerge che il ruolo richiesto al settore bancario è quello di consulenza e accompagnamento, di formazione e finanziamento di nuovi modelli organizzativi aziendali, di raccolta fondi e di servizi di welfare aziendale, in un contesto in cui continua a decrescere la capacità di autofinanziarsi con proprie risorse, anche per fare fronte a bisogni di breve e medio termine. Il ruolo del comparto bancario in prospettiva è quello di favorire l’investimento nelle competenze del capitale umano delle imprese e della cooperazione sociale, nella riorganizzazione di modelli organizzativi, nel ritorno alla capacità di autofinanziamento. In questo contesto l’intervento del comparto bancario ai fini dello sviluppo delle imprese e della cooperazione sociale appare fondamentale. Anche per Andrea Forghieri, Responsabile Intesa Sanpaolo per il Sociale, contrastare la povertà e le disuguaglianze aiuta la crescita dei territori e del loro benessere: occorre sviluppare modelli economici che guardino all’impatto sociale.
Secondo il Responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo, Andrea Lecce, un’impresa funziona se riduce i rischi, diversificando, ma c’è ancora una grande (eccessiva) attesa nella committenza da parte delle Pa. Una strada alternativa potrebbe essere quella di una maggiore alleanza con il mondo del profit e di un maggiore coinvolgimento – oggi marginale – del settore bancario e finanziario nella condivisione delle strategie aziendali: ovvero, costruire un’alleanza sulla base di una fiducia condivisa.
Paolo Venturi, direttore di Aiccon, ha sottolineato come l’Osservatorio possa rendersi utile nella risoluzione dei problemi sociali che osserva; se il settore bancario non guarda ai problemi di cui si occupa il Terzo settore, il quadro problematico del sistema Paese rimarrà inalterato.
Il modello di una Pubblica amministrazione virtuosa è stato illustrato da Erika Capasso, delegata del sindaco di Bologna Matteo Lepore alle Politiche per il Terzo settore, per cui il dovere della Pa è quello di sostenere percorsi di economia sociale costruendo alleanze con le competenze e i saperi del Terzo settore e della finanza. Il ruolo delle Pa deve essere quello del recupero delle risorse – metropolitane, statali ed europee –, molto complesso da gestire burocraticamente; quest’onere non può essere lasciato in capo al Terzo settore, ma occorre l’aiuto e le competenze del comparto bancario e finanziario. Per attivare, favorire e mettere a sistema “circolarità” tra Pa, Terzo settore e banche è necessario partire dalla consapevolezza della necessità di un cambio di modello: collaborare partendo dagli interessi comuni. Questo, ha detto Capasso, succede a Bologna tra Pa, Forum del Terzo settore, università, banche, fondazioni, anche con il coinvolgimento di attori apparentemente lontani, quale l’Ordine dei commercialisti.
In rappresentanza della cooperazione sociale è intervenuta la Presidente di LegacoopSociali Eleonora Vanni, che ha sottolineato la criticità della modesta capacità di investimento, anche da parte delle cooperative di grandi dimensioni, anche perché gli investimenti non danno risultati immediati e ci vuole tempo per vederne gli effetti; è quindi utile il supporto del comparto bancario e finanziario, ma in un’ottica di una migliore messa a sistema della gestione delle risorse economiche; il rapporto del sistema cooperativo con le banche è invece fermo a una modalità “sportello”, non necessariamente foriero di partnership produttive. Investire risorse nel contrasto alle povertà e nella lotta alle disuguaglianze – senza dimenticare la promozione dei giovani verso prospettive oggi molto ristrette – significa investire nella ricchezza del sistema Paese. In tal senso Pa, Terzo settore e comparto bancario possono condividere gli interessi comuni.
Il Melograno condivide la visione espressa da Vanni, e la necessità di un’alleanza Pa/comparto bancario e finanziario/Terzo settore, ma sottolinea altresì l’importanza del riconoscimento del valore sociale della cooperazione nel suo impatto sui territori, valore che deve passare anche necessariamente da un giusto riconoscimento economico.