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SAI Locate di Triulzi, un’accoglienza da condividere

Dic 11, 2025 | Migranti

Martedì 16 dicembre 2025, in occasione della Giornata internazionale del Migrante, un evento pubblico per raccontare i percorsi di integrazione del progetto di accoglienza diffusa anche attraverso testimonianze delle beneficiarie. Un’occasione di incontro e informazione a pochi giorni dalla stretta sul diritto d’asilo annunciata dai nuovi regolamenti UE

Una serata fatta di ricette tipiche, danze altrettanto connotate, ma soprattutto fatta di storie. Quelle delle beneficiarie del progetto SAI di Locate di Triulzi che la Cooperativa sociale Il Melograno gestisce nella cittadina del Sud Milano. Il 16 dicembre, a partire dalle 18.30, con l’Auditorium di via Calori come scenario, si terrà un evento che vedrà Il Melograno protagonista insieme all’amministrazione comunale di Locate di Triulzi, Caritas, Associazione Namastè e ad altre realtà attive nel volontariato legato all’accoglienza.

Giornata internazionale dei migranti: il contesto europeo e le sfide

Un appuntamento che ha l’obiettivo di condividere con la cittadinanza i risultati del presidio di accoglienza sul territorio e che con il territorio vuole dialogare. Il tutto a due giorni dal 18 dicembre, la Giornata internazionale del Migrante, istituita dall’ONU nel 2000. E questo 25° anniversario arriva in un momento nel quale l’Europa sembra alzare muri, rinnegare se stessa e i valori che ha voluto porre alla base del suo essere, con il voto a maggioranza qualificata (con l’opposizione di Spagna, Grecia, Francia e Portogallo) che ha dato il via libera al nuovo regolamento sulle politiche di migrazione che oltre a rivedere tutte le pratiche in modo restrittivo, ha rimodulato il concetto di “Paese terzo sicuro”, di fatto esternalizzando la valutazione delle richieste di asilo in modo da favorire e accelerare i respingimenti, dando anche il via libera a quegli accordi con altri Paesi (sulla scorta di quello tra Italia e Albania, per intenderci) che hanno ricevuto altolà a più riprese dai tribunali locali. In questo contesto ruvido a dir poco, che certamente vivrà una coda giudiziaria per le perplessità (è un eufemismo) già messe a referto da associazioni che di migranti si occupano, a partire dall’UNHCR, le esperienze di accoglienza diffusa come quella che il 16 dicembre verrà raccontata sembrano uno spiraglio di civiltà e di buon governo tutto da tutelare e se possibile allargare.

Accoglienza diffusa per un’integrazione reale nei territori

Il SAI di Locate di Triulzi è una realtà particolare nello scenario dei progetti di accoglienza diffusa che vedono Il Melograno come ente attuatore, attivati dalla candidatura dell’amministrazione comunale alla Rete del Sistema Accoglienza Integrazione del Ministero dell’Interno. È un progetto al femminile, qui si sviluppa l’accoglienza di donne singole, al momento 23, al netto di un nucleo famigliare di sei elementi ad oggi presente negli spazi gestiti dalla cooperativa. Sono sei appartamenti in diversi contesti, un modello di accoglienza diffusa, tra alloggi pubblici, privati e della cooperativa.

Dalle lezioni di italiano alla ricerca di occupazione: il lavoro dell’équipe

Il lavoro che gli operatori del Melograno portano avanti è improntato all’autonomia, con una guida assicurata alle beneficiarie nello sviluppo di questo percorso. Lezioni di italiano negli appartamenti, con l’idea di vivere quegli spazi in modo conviviale e responsabile, un supporto per la ricerca di occupazione, momenti di formazione collettiva su aspetti legali o altre questioni magari legate alla tutela dei minori in vista di scelte future o ricongiungimenti. Il modello SAI consente tutto questo con una prospettiva di integrazione maggiore rispetto ad altri approcci, come i CAS prefettizi.

Questione di numeri, soprattutto: un’operatrice ricorda che in una sua esperienza in un CAS era l’unico riferimento per 60 migranti accolti; nel SAI di Locate c’è un equipe di dieci persone per i 29 beneficiari, con mediatori culturali, psicologi, insegnanti di italiano. E l’idea cardine è l’autonomia, tanto che, per fare un esempio, l’operatore non accede all’ATS con le deleghe dei migranti ma li accompagna a un primo appuntamento per poi orientarli verso una fruizione il più possibile autonoma rispetto alle esigenze sanitarie, fatto salvo il supporto in caso di bisogno.

Le storie delle beneficiarie: percorsi di riscatto e integrazione

Di storie il SAI di Locate ne ha già raccontate parecchie. Ci sono quelle da copertina, come quella di Nazira Khair Zad, portiere della nazionale afghana di calcio arrivata in Italia a 18 anni appena compiuti e accolta qui, in fuga dai talebani, fino a vestire la maglia del Milan.

O quella di una ragazza dello stesso Paese, attivista politica e guida turistica a Kabul e dintorni, che ha avuto accesso a una borsa di studio in Bocconi e ora è protagonista di conferenze e incontri. Ma ci sono anche le altre vite passate di qui, gli altri racconti, che parlano tutte le lingue del mondo. Spesso sono storie di violenza, soprusi, difficili da condividere.

Al momento tra le beneficiarie c’è una maggioranza che arriva dall’Africa francofona, Costa d’Avorio e Camerun in particolare. Chi è passata di qui e ha sviluppato il proprio percorso nel solco di quell’autonomia promossa dagli operatori porta con sé un senso di famiglia: chiama chi ha avuto un ruolo in questo viaggio, condivide foto significative della propria crescita, della famiglia che è stata in grado di creare o ritrovare, grazie a un’integrazione fatta di scolarizzazione a diversi livelli e inserimento lavorativo raggiunto dal 98% delle beneficiarie. A Locate si racconteranno un’altra volta, il 16 dicembre, perché l’accoglienza è un’esperienza da condividere, anche con le comunità che di questi progetti sono protagoniste e dovrebbero esserlo sempre di più.

L’accoglienza a Locate di Triulzi: storie, riflessioni, arte e cucina

Il 16 dicembre 2025, dalle 18.30 alle 20.00, l’Auditorium di via L. Calori 9 a Locate di Triulzi ospiterà un appuntamento dedicato alla condivisione dei percorsi e delle testimonianze delle beneficiarie del progetto SAI di Locate di Triulzi, gestito dalla Cooperativa Il Melograno. L’iniziativa, organizzata in occasione della Giornata Internazionale del Migrante 2025, nasce dalla volontà di raccontare alla cittadinanza il valore dell’integrazione sul territorio attraverso esperienze vissute, parole e momenti di incontro.

L’artista iraniana Aram Ghasemy terrà un workshop dedicato alla danza dell’Asia Centrale

Nel corso della serata interverranno rappresentanti della giunta comunale di Locate di Triulzi, la coordinatrice SAI della Cooperativa Il Melograno Stefania Campagna e referenti di Caritas Locate di Triulzi e Associazione Namasté. Il programma proseguirà con un workshop di danza, un viaggio attraverso l’Asia Centrale guidato dall’artista iraniana Aram Ghasemy, che offrirà ai partecipanti un’esperienza culturale immersiva e coinvolgente.

La serata si concluderà con un aperitivo multietnico, un momento di convivialità. L’invito è aperto alla comunità per conoscere da vicino le storie, i percorsi e la ricchezza che l’accoglienza porta con sé.

Aram Ghasemy è un’artista iraniana multidisciplinare che vive e lavora in Italia. Regista, attrice, performer e danzatrice, ha studiato teatro in Iran e, dopo oltre dieci anni di attività nel teatro e nella televisione, si è trasferita in Italia nel 2007. A Milano ha conseguito la laurea specialistica in Media e Performance Art presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, continuando parallelamente a creare diverse opere. Dal 2010 insegna danza e teatro in Italia, portando avanti una ricerca artistica che unisce il corpo, il movimento e il linguaggio multimediale. Nel breve workshop di danza, attraverso elementi delle danze dell’Asia Centrale — come la danza persiana, afghana e tagika — e con un’attenzione particolare alla poesia e alla parola artistica, accompagnerà i partecipanti in un viaggio verso un nuovo linguaggio del corpo e del movimento. Un percorso che mira a creare uno spazio di unità e pace, dove l’arte diventa un ponte tra culture e sensibilità diverse.

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