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Il tetto al 5 per mille va eliminato

Lug 15, 2024 | Welfare

Quest’anno sono ben 27 i milioni che il Governo dovrà “restituireal Terzo Settore

Non tutti sanno che esiste un tetto, fissato per legge, al fondo del 5 per mille. Nel 2023 sono stati ben 27 i milioni superiori al gettito previsto. Lo scorso anno infatti gli italiani hanno destinato agli enti del Terzo settore e alle realtà sociali che fanno del volontariato, della solidarietà sociale, della ricerca scientifica e sanitaria e delle altre attività di interesse generale 552 milioni di euro.

Ne riceveranno però solo 522, perché il tetto fissato dal Governo è di 525 milioni di euro. Il dato è ufficiale. Lo ha fornito Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, rispondendo all’interrogazione a risposta immediata presentata dall’onorevole Maria Chiara Gadda (IV) al ministro dell’Economia e delle finanze.

Nel 2023 gli italiani che in dichiarazione dei redditi hanno destinato il loro 5 per mille sono stati 17.249.982, quasi 731mila in più rispetto al 2022.

«Non tutti però sanno che esiste un tetto al 5 per mille», ha ricordato in Aula l’onorevole Gadda, «fissato per il 2023 in 525 milioni di euro». Questo tetto, oltre a ridurre l’importo delle risorse di cui gli enti possono beneficiare, rischia di «minare il patto tra contribuenti e Stato». Ecco quindi “la domanda semplice” che l’onorevole Gadda ha posto al Governo: «Se intende rimuovere il tetto o intende continuare nella direzione per cui nel 2023 gli enti non profit si vedranno assegnare 20-30 milioni di euro in meno rispetto a quello che gli italiani hanno indicato espressamente con le loro firme».

Per il 5 per mille «è previsto uno specifico fondo, con un limite di spesa che è stato oggetto di periodici aggiustamenti», ha ricordato il ministro Ciriani. «Il 27 giugno l’Agenzia delle Entrate ha comunicato la cifra destinate dagli italiani», cifre che superano il tetto dei 525 milioni «per 27 milioni di euro circa». Alla luce di ciò «il Governo valuterà le iniziative legislative per incrementare tale fondo, come già è stato fatto in passato, al fine di tener conto del dato relativo alle scelte dei contribuenti».

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